Cambiamenti climatici e prevenzione cardiovascolare

Dalla Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare (SIPREC) il decalogo per i pazienti con malattie cardiovascolari durante l’estate. Anche un’APP in loro soccorso

I mutamenti climatici rilevanti e così bruschi impongono aggiustamenti fisiologici da parte di ciascuno di noi. Massimo Volpe spiega che le capacità dell’uomo di adattarsi a diversi climi, talora estremi, si sono sviluppate nell’arco di decine di migliaia di anni, ma oggi non è possibile un adattamento fisiologico naturale ed è necessario ricorrere a misure comportamentali adeguate per affrontare con rischi minori queste rapide evoluzioni. Stile di vita, alimentazione, esposizione al sole devono quindi tenere conto di una situazione in cui, rispetto agli scorsi decenni, la forza dei raggi ultravioletti è maggiore, il caldo e l’umidità sono aumentati e gli effetti sono molto nocivi sul nostro organismo, in particolare sull’apparato cardiovascolare, sia per chi assume farmaci, sia per chi non li assume. Anche la terapia con antiipertensivi o diuretici richiede un adeguamento, sotto stretto controllo medico.

Massimo Volpe,
Presidente della SIPREC

Il Decalogo SIPREC per affrontare una stagione estiva particolarmente calda – Alcune precauzioni da adottare, soprattutto se si soffre di patologie cardiovascolari, o si è a rischio.

  1. Anzitutto, attenzione alla risposta dell’organismo alle temperature elevate, cioè alla vasodilatazione, la dilatazione delle arterie che determina riduzione della pressione arteriosa e sudorazione con perdita di liquidi ed elettroliti. Questa può causare improvvisi fenomeni ipotensivi per la bassa pressione arteriosa, lipotimia (astenia grave) e in qualche caso vere e proprie sincopi. Per evitare queste conseguenze, occorre idratarsi bene e frequentemente evitando di esporsi eccessivamente al caldo. Questi principi valgono soprattutto al mare: passare rapidamente dal caldo al freddo del mare (anche dal caldo ad ambienti condizionati freddi) può comportare un repentino passaggio dalla vasodilatazione alla vasocostrizione, determinando conseguenze pericolose, sia nei soggetti sani, che nei cardiopatici.
  • Nelle ore più calde limitare l’esercizio fisico. Praticare sport deve essere compatibile con condizioni climatiche sicure.
  • Dallo scoppio della pandemia si pone un problema in più, legato al necessario impiego delle mascherine, ancora raccomandato in ambienti chiusi e affollati. Con il grande caldo e l’elevata sudorazione, le mascherine possono accentuare problemi di respirazione ed esporre maggiormente i pazienti cardiopatici a crisi respiratorie o lipotimie, per un ridotto apporto di sangue ossigenato al cervello, un calo della pressione e dell’ossigenazione, che è ridotta in ambienti umidi e affollati. Ciò non implica di abbandonare l’uso della mascherina, ma di essere maggiormente consapevoli delle limitazioni, soprattutto se legate ad aumentato impegno fisico (scale, stazione eretta prolungata, etc.) per i pazienti cardiopatici.
  • Tra i pazienti che assumono farmaci, due categorie meritano particolare attenzione. Anzitutto, per chi è in terapia con farmaci antipertensivi, rispettando le prescrizioni del medico e consultandolo specificamente, sono possibili degli aggiustamenti posologici, riducendo il dosaggio e in alcuni casi, se i valori pressori sono troppo bassi, interrompendo saltuariamente ed in modo controllato la somministrazione. Queste variazioni sono sempre da concordare con il proprio medico ed implicano automaticamente la necessità di misurare la pressione più frequentemente.
  • La seconda categoria di pazienti che richiedono maggiore attenzione sono coloro che fanno uso di diuretici. A causa della perdita di liquidi e sali dovuta alla sudorazione, in particolare i soggetti con ipertensione e scompenso cardiaco rischiano di incorrere in disidratazione e perdita di elettroliti, rendendo opportuna una rimodulazione della terapia con i diuretici, o comunque una supplementazione idro-elettrolitica.
  • A prescindere dalle terapie prescritte, tutti devono assumere adeguate quantità di elettroliti. Un’alimentazione a base di frutta e verdura che contengano potassio, calcio, magnesio è fondamentale per fornire all’organismo gli ioni necessari per la salute dell’apparato cardiovascolare.
  • Un’altra raccomandazione riguarda il soggiorno in montagna, dove si verifica una riduzione dell’ossigenazione del sangue. I soggetti cardiopatici devono affrontare un’eventuale vacanza montana seguendo alcune precauzioni: non superare un’altitudine di 1000-1200 metri; salire in progressione, con una sosta di qualche ora ogni 500-600 metri; evitare attività fisica nei primi giorni per permettere al sistema emopoietico e a quello circolatorio di adattarsi all’altitudine.
  • L’alimentazione, in ogni soggetto e in ogni contesto, deve essere leggera e “colorata”, ossia con una quantità significativa di frutta e verdura, che consentono anche una digestione più veloce. Serve una costante idratazione, a base di bevande a contenuto più elevato di ioni, come spremute d’arancia e succhi di frutta, che permettono di introdurre liquidi, carboidrati e potassio.
  • Rispettare l’aderenza terapeutica e disporre di adeguate prescrizioni anche nel periodo estivo.
  1. Per i pazienti cardiopatici, si devono limitare i periodi di soggiorno in luoghi troppo isolati e lontani da presidi sanitari.

La nuova APP per monitorare i parametri cardiologici – La SIPREC è attenta anche allo sviluppo tecnologico e si proietta nel prossimo futuro, quando la telemedicina rivestirà un ruolo rilevante, soprattutto in ambito cardiovascolare. Per essere vicini anche a distanza a chi ha problemi di cuore, è stata sviluppata l’APPHeart way”, con l’obiettivo primario di controllare pressione arteriosa e colesterolemia, ma anche di incentivare l’attività fisica quotidiana del paziente, l’aderenza alle terapie, un corretto stile di vita anche riguardo all’alimentazione, la definizione del profilo di rischio, l’analisi del peso corporeo, etc.

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