Le tisane: Un ruolo nel mantenimento della salute?

Arrigo F.G. Cicero
Presidente Società Italiana di Nutraceutica (SINut)

La tisana di per sé ricopre diversi tipi di valenza:

la preparazione e degustazione di una tisana rappresenta un momento di pausa in una vita tendenzialmente frenetica e stressante. Per questo motivo, la palatabilità di una tisana (indipendentemente dall’apporto che può fornire di sostanze potenzialmente positive per la salute) è di per sé di particolare importanza.

le tisane costituiscono una fonte importante di idratazione ed uno stimolo a bere liquidi per persone che non hanno uno stimolo spontaneo all’assunzione di acqua. La deprivazione relativa di acqua è un fenomeno sempre più frequente, specie in donne, anziani e bambini, con ripercussioni salutistiche ed estetiche negative (calo della capacità di concentrazione, riduzione delle performance mentali e fisiche, sensazione di stanchezza ed irritabilità, difficoltà digestive, predisposizione alle infezioni urinarie ed alla calcolosi renale, nonché a diversi altri disturbi a vari organi e apparati).

Accanto a queste importanti azioni, le tisane possono inoltre costituire fonti alimentari di sostanze di origine vegetale potenzialmente attive su diverse funzioni dell’organismo. Esiste la possibilità di preparare tisane ad azione tonica, digestiva, drenante, “detossificante”, etc.

Alcune piante medicinali hanno proprietà drenanti. Ad esempio, la betulla e l’ortosiphon facilitano la diuresi, e quindi lo smaltimento di liquidi accumulati (ritenzione idrica), senza avere l’effetto drastico di un farmaco diuretico e quindi neppure i potenziali effetti collaterali.

Alcune tisane possono avere una blanda azione stimolante il metabolismo, in particolare quelle che contengono piante ad alto contenuto in catechine, antiossidanti associati in alcuni studi ad un blando effetto dimagrante. Di particolare interesse, in tal senso, sembrano essere le tisane contenenti caffè verde e tè verde.

Sempre rimanendo in un’area fra l’estetica e la salute, alcune tisane possono essere utilizzate per contrastare fenomeni fermentativi e quindi aiutare l’addome a sgonfiarsi, specie quando contengano finocchio ed anice, mentre altre possono aiutare l’intestino a mantenere una sua regolarità di svuotamento, come ad esempio il rabarbaro. Infine si potrà aiutare la funzionalità del fegato con una tisana al cardo mariano.

Qualora la tisana volesse diventare un sostituto del caffè, si potrà optare per miscele contenenti piante ad azione tonica come l’eleuterococco (una variante “gentile” del ginseng), la cola (uno dei due celebri componenti storici della bevanda gassata più venduta al mondo) ed il tè verde. Chi del caffè predilige l’azione digestiva, allora potrebbe gradire l’effetto di tisane contenenti zenzero o piante amare come la genziana.

La controparte è l’impiego di tisane che contengano piante medicinali attive sul sistema nervoso centrale in senso sedativo: dalla più nota camomilla, a melissa, lavanda e valeriana.

Ma le tisane possono anche veicolare principi attivi utili per la prevenzione e gestione di alcuni malanni di stagione. Ad esempio, l’echinacea può indurre la risposta immunitaria contro alcune infezioni, mentre alcune piante riscaldanti possono migliorare la sintomatologia influenzale come lo zenzero e la cannella.

Le tisane infine possono veicolare alcune piante medicinali dotate di tante proprietà salutistiche, ma che da sole non avrebbero necessariamente un buon sapore. Ad esempio, la curcuma è una radice con potentissima azione antiossidante ed antinfiammatoria, il cui sapore, se assunta da sola, può non essere gradito ai più.

Tutto quanto sopra detto ovviamente acquisisce un significato particolare se l’abitudine all’assunzione di una o più tisane è associato ad un congruo stile di vita. Questo vuol dire che l’effetto positivo atteso dall’assunzione di una tisana è magnificato, quando la persona si occupi in generale di sé stessa, smettendo di fumare, aumentando la propria attività fisica e seguendo un regime dietetico corretto. In caso contrario, l’assunzione delle tisane resterà un momento piacevole in una giornata stressante. Per soggetti che abbiano comunque necessità di un supporto più intenso dalle piante medicinali sarà probabilmente più indicato assumerle sotto forma di integratore dietetico.

Un’ultima nota rilevante: il tema della qualità! Le tisane sono tutte uguali? Quando si sceglie una tisana è molto importante che ci si possa fidare del prodotto assunto. Aziende importanti possono garantire sull’origine delle piante, sulla loro non contaminazione, sulla loro lavorazione, nonché sulla loro associazione in miscele sicure e con un effetto plausibile sull’organismo. Inoltre, contrariamente alle tisane sfuse, possono garantire un rapporto fisso fra le piante in modo tale che sia il sapore che l’eventuale effetto siano costanti.

E dopo aver letto questo articolo… Buona tisana!

 

Letture consigliate

Borghi C, Cicero A.F.G. Nutraceutici ed alimenti funzionali in medicina preventiva. Bononia University Press, Bologna, Italia, 2011.

Cicero A.F.G. Trattato Italiano di Nutraceutica Clinica. Edizioni Scripta Manent, Milano, 2017

Goval R, Aveleso AO. Bioactive Compounds of Medicinal Plants: Properties and Potential for Human Health. Apple Academic Press. Oakville, Ontario, Canada, 2018.

Heinrich M, Barnes J, Prieto-Garcia J, Gibbons S. Fundamentals of Pharmacognosy and Phytotherapy, 3ed. Elsevier, New York, NY, USA, 2018.

 

 

 

 

 

 

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