Quando il transito diventa un problema: rimedi naturali contro la stitichezza

Maria Perticone 
Specialista in Medicina Interna, Università Magna Graecia, Catanzaro. 
Presidente Sezione Regionale Calabria – Società Italiana dell’Obesità (SIO). 

La stitichezza (o stipsi) è un problema estremamente diffuso nella popolazione generale di tutte le età, che spesso influisce negativamente sulla qualità di vita. 

Con il termine stitichezza si intende un’evacuazione scarsa o assente di feci per almeno tre giorni consecutivi; se il disturbo dura per un lasso di tempo inferiore, si parla di alvo tendenzialmente stiptico, che richiede la stessa attenzione della stitichezza propriamente detta.

CAUSE 

La stitichezza può dipendere da numerosi fattori: 

  • Patologie dell’apparato gastrointestinale 
  • Alimentazione disordinata 
  • Alterazioni ormonali (es.: ipotiroidismo) 
  • Disidratazione 
  • Scarsa o assente attività fisica 
  • Utilizzo di farmaci 
  • Stress 

Spesso, tuttavia, non è identificabile una vera e propria causa del problema e si parlerà di stipsi idiopatica

DIAGNOSI 

La diagnosi di stitichezza, soprattutto per quanto concerne le cause che la determinano, è di fondamentale importanza per la scelta del trattamento più idoneo al singolo caso. Gli esami strumentali che vengono eseguiti in caso di stitichezza sono quelli classici della diagnostica gastrointestinale e sono utili prevalentemente per escludere la presenza di patologie sottostanti: 

  • Rx diretta dell’addome (radiografia dell’addome in bianco, senza mezzo di contrasto) 
  • Rx clisma opaco (radiografia dell’intestino effettuata dopo somministrazione per via rettale di un mezzo di contrasto) 
  • Tomografia addominale (permette di studiare gli organi e le strutture dell’addome. Un computer elabora le immagini leggibili in tutti i piani dello spazio) 
  • Colonscopia (esame effettuato mediante una sonda introdotta nell’intestino, collegata ad una fonte di luce e munita di microcamera) 

Sarà il medico a decidere se e quali esami far effettuare al paziente.

RIMEDI CONTRO LA STITICHEZZA 

In caso di stitichezza che non riconosce alla sua origine patologie del tratto gastrointestinale, la prima cosa da fare è curare l’alimentazione. È consigliabile privilegiare un’alimentazione ricca di fibre, semi oleosi, frutta e verdure di stagione, alimenti ricchi di prebiotici naturali (es. cipolle, carciofi, asparagi, banane, aglio, ecc.). Gli alimenti nemici della stipsi sono, al contrario, tutti quelli industriali e molto raffinati, che a causa della loro composizione rallentano il transito intestinale. 

È inoltre fondamentale mantenere un buon grado di idratazione dell’organismo, sia bevendo che preferendo cibi ricchi naturalmente d’acqua, quali frutta e verdura. 

Quando curare l’alimentazione non basta, molte piante possono agire in maniera naturale contro la stitichezza, soprattutto stimolando la peristalsi, cioè la contrazione muscolare che compie l’intestino per eliminare le feci (lassativi antrachinonici); oppure idratando la massa fecale, lubrificando le pareti per favorire l’evacuazione (lassativi meccanici). Entrambe le categorie di piante sono disponibili in compresse, capsule, sciroppi, estratti fluidi, infusi e macerati. 

Fanno parte dei lassativi stimolanti, quelle piante contenenti antrachinoni, da sfruttare saltuariamente, per risolvere casi acuti di stitichezza, per la preparazione ad interventi chirurgici o ad accerta- menti diagnostici (colonscopia), perché fortemente irritanti per la mucosa intestinale, come:

Cassia angustofolia
  • Senna (Cassia angustifolia): le foglie sono largamente impiegate per trattamenti a breve termine (una o due settimane), in caso di stipsi acuta, in quanto è un lassativo irritante che compromette la corretta funzionalità intestinale;
  • Rabarbaro (Rheum officinale): viene usato per il trattamento della stitichezza e nei disturbi in cui sia necessaria un’evacuazione facile, in caso di cattiva digestione, insufficienza epatica e malattie croniche del fegato, per le sue proprietà lassative e purganti, ma anche toniche e digestive;
  • Frangola (Rhamnus frangula) e Cascara (Cascara sagrada): a differenza degli altri lassativi antrachinonici hanno la capacità di ridare il tono alle fibre muscolari dell’intestino, stimolando la peristalsi in modo dolce. Per questa ragione non sono irritanti, né creano assuefazione, quindi anche l’uso prolungato risulta essere meno dannoso di altri lassativi naturali.
Cascara sagrada

La pianta è indicata nei casi in cui le feci devono essere molli, in presenza di ragadi, emorroidi e dopo interventi chirurgici rettali, nella stitichezza cronica degli anziani. Queste piante, insieme al carciofo, tarassaco, finocchio e cardi, fanno parte degli integratori naturali contro la stitichezza
Fanno parte dei lassativi meccanici le piante contenenti le mucillagini, principi attivi capaci di aumentare il proprio volume, a contatto con l’acqua, rispetto alla loro forma secca, producendo un gel, in grado di incrementare la quantità della massa fecale, ammorbidendone il contenuto.

Rhamus frandula
  • Malva (Malva sylvestris): le foglie e i fiori sono usati per idratare e sfiammare l’intestino, e per regolarne le funzioni, grazie alla sua dolce azione lassativa, dovuta alla capacità delle mucillaggini di formare una sorta di gel, che agisce meccanicamente sulle feci, agevolandone quindi l’eliminazione. Il trattamento della stitichezza con la malva risulta non irritante e non violento, per cui è indicato in gravidanza, per curare la stitichezza nei bambini e per gli anziani;
  • Liquirizia (Glycyrrhiza glabra): la sua radice è blandamente lassativa, grazie alla presenza di uno zucchero naturale (mannitolo), che attira acqua nel colon, facilitandone lo svuotamento. Per questa ragione il decotto è molto efficace in caso di stitichezza e nei disturbi legati alla sindrome dell’intestino irritabile;
  • Psillio (Plantago Psyllium) e Lino (Linum usitatissimum): i loro semi, a contatto con l’acqua, si aprono, aumentano di volume e danno luogo alla formazione di un gel che facilita l’evacuazione. L’ulteriore effetto lubrificante li rende adatti in caso di emorroidi, ragadi anali, colite. 
  • Fucus (Fucus vesiculosus): è un’alga marina contenente mucopolisaccaridi, che aumenta di 5 volte il proprio volume trasformandosi in una massa gelificata, agendo come uno stimolante della peristalsi, ovvero favorisce il transito intestinale. 
Fucus vesiculosus

 

Sitografia 
1. https://www.cure-naturali.it/enciclopedia-naturale/salute/naturopatia/stitichezza.html 
2. https://www.my-personaltrainer.it/stitichezza.html 
3. https://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/stitichezza-rimedi-naturali-lassativi/ 

 

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