Le gambe gonfie non sono solo gambe gonfie.

Prestiamo loro la massima attenzione e cerchiamo di realizzare una prevenzione e cura ottimale.

Negli arti inferiori, i disturbi della circolazione, soprattutto venosa e linfatica, sono ampiamente diffusi e possono essere sottovalutati per l’iniziale levità dei segni (edema delle caviglie) e dei sintomi (parestesia, dolore, senso di affaticamento, pesantezza, prurito, crampi). In flebologia, la Nutraceutica si è da sempre avvalsa di principi attivi fitoterapici, ai quali è raccomandato ricorrere a fronte di dati scientifici documentati, sulla rispettiva azione biologica.

Per raggiungere l’obiettivo di prevenire il ristagno venoso, favorendo la circolazione del sangue, i preparati migliori sono multi-ingrediente, rispetto a quelli mono-ingrediente, perché possono offrire diversi modi d’azione. Tra i fitoterapici sicuramente più documentati in ambito flebologico, le cumarine del meliloto realizzano un importante riassorbimento degli edemi attraverso un’azione diretta sul sistema linfatico. Altre sostanze, come la bromelina da ananas, in àmbito flebologico impiegata in prodotti multi-ingredienti, è in grado di contrastare la cellulite (esteticamente problematica) soprattutto se questa si manifesta con segni di ristagno dei liquidi ed edema.

Fonte:
Nutraceutici in flebologia. Francesco Di Pierro. In: Trattato Italiano di Nutraceutica Clinica. A cura di Arrigo F.G. Cicero. Edizioni Scripta Manent, Milano, 2019.

Quando una gamba si gonfia improvvisamente è necessario escludere una trombosi venosa profonda. Per fare ciò, il medico applica l’ecografia a compressione e il D-dimero-test. La terapia che ne consegue consiste nell’anticoagulazione e nella compressione.

In caso di gonfiore cronico delle gambe spesso è necessaria a una diagnosi differenziale.

L’insufficienza venosa cronica è un termine generico per un ritorno venoso disturbato.

Le malattie più comuni in questo contesto sono la varicosi o una sindrome post-trombotica. L’ecografia e i test di funzioni speciali forniscono un valido aiuto per la diagnosi.

La terapia di base consiste:

  • nell’esercizio fisico regolare,
  • nella normalizzazione del peso,
  • nella terapia compressiva.

In caso di vene varicose rilevanti è consigliabile l’intervento chirurgico.

La sindrome post-trombotica deve essere trattata con una terapia di base coerente.

Un linfedema può essere ereditario o acquisito. In una prima fase, devono essere escluse forme neoplastiche che determinando compressione ostacolano il flusso venoso.

La terapia iniziale consiste nel drenaggio linfatico manuale in combinazione con speciali bendaggi compressivi. Si dovrebbero utilizzare le calze a maglia piatta.

Il trattamento chirurgico è riservato a circostanze particolari. Le opzioni terapeutiche comprendono riduzione del peso, esercizio fisico regolare, drenaggio linfatico e terapia compressiva.

Fonte:
Florian Präve, Kerstin Hoffmann. The Swollen Leg in Vascular Medical Practice. Dtsch Med Wochenschr. 2019 Mar;144(6):398-410.


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