Giorni di ordinaria follia in Farmacia (5/6)
Il pulsossimetro
A cura di C. P.
Un essere mitologico. Un grande assente, ma allo stesso tempo un grande protagonista di questa emergenza Covid. Complici tutti i talkshow a reti unificate e tutti i telegiornali che ne parlano, pare che sia l’unico strumento sulla faccia della terra a definire chiaramente se sei malato oppure no: ti misuri la saturazione e se scende (da qualche valore iniziale? Boh! Qual è il limite pericoloso? Mah!) devi correre al pronto soccorso perché si mette male.
Non si chiama più pulsossimetro. Ora si chiama saturimetro. Lo chiedono, lo vogliono, lo pretendono, a qualsiasi costo.
Al telefono viene chiamato correttamente con il suo nome, “saturimetro”, ma il cliente che arriva e lo chiede non lo chiama. Fa solo un cenno senza parlare: mima il gesto di una pinza con l’indice e il pollice di una mano sull’ultima falange dell’indice dell’altra mano. Quello è il segnale.
“dottorè, è arrivato il…(gesto)…?”