Alimentazione e pet
Giacomo Biagi
Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie, Università degli Studi di Bologna.
Presidente della Società Italiana di Alimentazione e Nutrizione Animale (SIANA)
Se parliamo di alimentazione ottimale per i nostri pet, sicuramente si tratta di un tema affrontato da più parti, ma forse proprio gli innumerevoli pareri e consigli possono suscitare dubbi, da parte delle persone al momento della scelta, che per prima cosa può essere tra un mangime secco ed uno umido.
Il confronto fra le due tipologie è assolutamente legittimo, ma innanzitutto, la prima cosa da tenere presente è che è bene scegliere mangimi di alta qualità.
Nel complesso, il mangime secco è meno costoso perché contiene meno acqua e in genere è completo, nel senso che contiene tutti i nutrienti che servono all’animale ed è bilanciato.
Il mangime umido contiene ovviamente più acqua, è generalmente più appetibile, quindi più gradito di quello secco ed è più costoso proprio perché l’animale, a parità di peso della porzione che mangia, in realtà per il 70-80% di questa assume acqua. Inoltre, molto spesso il mangime umido non è completo, quindi bisogna fare attenzione e leggere bene l’etichetta per verificare se il mangime umido sia complementare oppure invece completo.
Se è complementare, la quantità che può essere somministrata dovrebbe essere abbastanza limitata, perché altrimenti nell’arco della giornata subentra il rischio che l’animale non riceva tutti i nutrienti che dovrebbe ricevere.
Un indubbio vantaggio legato ai mangimi umidi è che l’animale assume acqua mentre mangia. Ci sono alcune problematiche, come ad esempio quelle delle vie urinarie, che possono essere gestite più facilmente proprio con i mangimi umidi, rispetto a quelli secchi.
Un altro aspetto che può condizionare la scelta dell’alimento riguarda il gusto. Tutti i possessori di un pet sanno benissimo che il nostro amico capisce al volo quando un boccone è più appetitoso. Anche un alimento industriale è reso gustoso, ma quello che è soprattutto importante è la qualità delle materie prime, in particolare quelle di origine animale.
Le fonti di proteine e di grassi animali sono quindi fondamentali.
Soprattutto il grasso animale gioca un ruolo importantissimo e non c’è dubbio che soprattutto per quanto riguarda i mangimi secchi, l’appetibilità elevata sia sempre raggiunta con l’uso di quello che in gergo è chiamato il digest.
Per digest si intende un prodotto ottenuto da carne, oppure organi (molto spesso sono usati fegatini di pollo) che vengono idrolizzati, cioè vengono sottoposti ad un processo di digestione enzimatica, in maniera tale da liberare sostanze estremamente “profumate” e gradite all’animale.
Se un mangime viene reso particolarmente appetibile per il nostro pet, questo non va necessariamente a scapito della sua qualità. Sarebbe sbagliato pensare che un mangime molto appetibile sia di scarsa qualità, così come sarebbe sbagliato pensare che un mangime molto appetibile sia necessariamente di alta qualità: non è per forza così. È vero che l’alta appetibilità possa essere riconducibile ad una migliore qualità delle materie prime, però non c’è una vera correlazione tra questi due aspetti in un mangime.
Le osservazioni sopra riferite hanno riguardato l’alimento industriale, che in effetti è di gran lunga molto comodo, ma nel pensiero comune è ancora viva la convinzione che cucinare per i nostri compagni a quattrozampe rimanga la cosa migliore.
In realtà, questo è vero, ma è anche non vero.
Anzitutto, è bene sapere che nel momento in cui si opta per un’alimentazione di tipo casalingo, la dieta debba essere formulata da un esperto. Questo perché, come si può facilmente comprendere, è importante che in quello che l’animale mangia ogni giorno, siano presenti tutti i nutrienti di cui ha bisogno.
Non devono pertanto mai mancare nella dieta, ovviamente le proteine con gli aminoacidi, gli acidi grassi essenziali, le vitamine, i minerali, ma anche la fibra, che gioca un ruolo comunque importante per la salute intestinale dell’animale. Di sicuro il mangime industriale è molto più comodo ed è anche meno costoso della dieta casalinga, che è senz’altro più costosa rispetto ai mangimi secchi, mentre il confronto con il mangime umido industriale è già più equilibrato.
Le indicazioni generali sul migliore comportamento da adottare nella scelta della tipologia di alimento migliore non hanno fatto distinzione tra cane e gatto ed in effetti le regole sono uguali per entrambi. C’è un’unica cosa da sottolineare, che li differenzia: mentre il cane ama il cibo casalingo, questo non è altrettanto vero per il gatto, che tende ad essere molto legato agli alimenti industriali. Non è chiaro esattamente il motivo di questa preferenza, spesso viene detto che i gatti sarebbero legati ai mangimi industriali perché li assumono da quando sono piccolini e diventa poi difficile portarli a un’alimentazione di tipo casalingo. In realtà, avviene spesso il contrario: gatti che vengono inizialmente svezzati e cresciuti con un’alimentazione di tipo casalingo, non appena assaggiano l’industriale decidono che il casalingo non lo vogliono più.
In conclusione, le regole di buona gestione sono assolutamente le stesse per cani e gatti, l’alimentazione deve essere completa, bilanciata, rappresentata da mangimi di alta qualità, o da preparazioni casalinghe correttamente formulate, però il rapporto del gatto col cibo casalingo è molto più complicato rispetto a quello del cane.