Cinema & Fumo: un legame molto forte

– Che bello… non c’è che una sigaretta!
– Ma se non fumi!
– Lo so, non fumo. Io non aspiro perché fa venire il cancro, ma divento così incredibilmente bello con la sigaretta che non posso non averla in mano.

Woody Allen “Manhattan” (1979)

Il dialogo tratto da “Manhattan” di W. Allen, è solo uno di molti esempi di quello che è il rapporto tra il grande schermo e il fumo.

In principio ci furono Humprey Bogart (Casablanca) e Rita Hayworth (Gilda), poi James Dean (Gioventù Bruciata, Il Gigante), John Travolta (Grease), Sean Connery (James Bond), Uma Thurman (Pulp Fiction), Monica Bellucci (Malena), Toni Servillo (La Grande bellezza).

Dal 1927 al 1951 la American Tobacco Company aveva a libro paga circa duecento divi del cinema. Praticamente tutti: Clark GableCary GrantSpencer TracyJoan CrowfordJohn Wayne, Bette Davis, e tanti altri personaggi che accendono e spengono una sigaretta.
È certo che i grandi divi abbiano contribuito a diffondere quell’aura magica intorno alle sigarette.

Sarebbe proprio la visione al cinema ad accendere la curiosità e la voglia negli adolescenti di cominciare a fumare.
E così anche i film che contengono scene in cui si fuma, quasi metà di quelli prodotti a Hollywood, dovrebbero essere vietati ai minori secondo un rapporto dell’Oms pubblicato nel 2016.

Il 44% dei film totali prodotti a Hollywood e il 36% di quelli giudicati adatti agli adolescenti contengono scene in cui si fuma.

L’influenza del cinema sull’atto di fumare continua ad essere un argomento attuale anche dopo la nascita di servizi di streaming come Netflix.

Uno studio commissionato da The Truth Initiative, la più grande no-profit antifumo americana, ha mostrato come le serie tv e i film prodotti e distribuiti dal colosso dell’intrattenimento americano, contengano molte scene in cui i personaggi fumano.

Analizzando i 14 show più popolari nella fascia di età 15-24, i ricercatori hanno trovato ben 182 scene di fumo in Stranger Thingsche è di gran lunga la serie con il più alto tasso di nicotina tra quelle prese in considerazione. The Walking Dead seconda in classifica ne ha circa la metà, 94. Analizzando anche Orange Is the New Black e House of Cards si raggiunge il totale di 319 scene di fumo.

Il personaggio di Stranger Things Jim Hopper, interpretato da David Harbour.

La risposta di Netflix non si è fatta attendere e concorda con lo studio sul fatto che “il fumo sia dannoso e quando viene ritratto positivamente sullo schermo può influenzare negativamente i giovani” e si è impegnato ad eliminare le rappresentazioni del fumo o l’uso di sigarette elettroniche nelle serie televisive rivolte ad un pubblico dai 14 anni in giù “ad eccezion fatta per ragioni di accuratezza storica o di fatto.” 
Il gigante statunitense ha accettato di ridurre le rappresentazioni del fumo negli show rivolti anche ad un pubblico più anziano: “Non ci saranno più né fumo, né sigarette elettroniche a meno che non sia assolutamente necessario per la visione creativa dell’artista o perché venga considerato storicamente e culturalmente accurato per il personaggio.”

Il fumo è dannoso, si sa, ma è altrettanto vero che, nel cinema come nella vita, non è solo un gesto legato ad un’assuefazione fisica, ma un mezzo espressivo che racchiude in sé una serie di cause ed effetti.
Proprio per questo è difficile rinunciarci, anche per il cinema.

Un commento

  • Dario

    A distanza di 4 anni da questo articolo, la situazione del fumo sui film prodotti o coprodotti dalle piattaforme (netflix in primis) è scandalosamente peggiorata.
    Ormai le prime sigarette spuntano entro 4/5 minuti dall’inizio del film, in modo da poter influenzare anche chi guarda le prime scene del film, per capire se ne vale la pena proseguire la visione.
    Gli effetti sulla società non sono tardati ad arrivare… i tabagisti in Italia sono in costante aumento e spesso vedo iniziare persone che hanno già superato da un po’ l’adolescenza.

    Salvo una levata di scudi del 2018 (alla quale sono seguite promesse menzognere da parte delle case di produzione), vedo che tutte le associazioni che si battono contro l’uso delle sigarette sonnecchiano su questo tema.
    Capisco che battersi contro le multinazionali del tabacco (che evidentemente finanziano il mondo cinematografico in cambio di promozione alle sigarette) sia come battersi contro Golia, ma per favore non rimanete in silenzio…

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