La Food-protein-induced enterocolitis syndrome
Mio figlio ha ricevuto a tre mesi la prima aggiunta perché io che allattavo al seno ho dovuto tornare al lavoro per lo spazio di una poppata. Già l’idea del distacco dal piccolo Giacomo era indigesta ma la mia ansia si è trasformata in incubo allorché pochi giorni prima di andare a lavorare ho somministrato io stessa il primo biberon di latte di tipo 1 consigliatomi dal pediatra al bimbo che, già abituato alla camomilla per via delle colichette, ha bevuto volentieri (120 ml), manifestando alla fine della poppata vomito a getto, pianto disperato, contrazioni al pancino, scariche di feci liquide e in seguito stato di abbattimento, pallore e debolezza. Il pediatra mi ha detto che certamente deve essere intollerante al latte e mi ha consigliato un latte anti-allergico (idrolisato) che infatti assume da un mese senza problemi. Lei che ne pensa?
E’ un classico quadro di “Food-protein-induced enterocolitis syndrome”, o FPIES, cioè entero-colite da proteine alimentari (nei lattanti, le proteine del latte vaccino). Le reazioni possono essere gravi per cui è necessario fare la reintroduzione delle proteine del latte, per confermare la diagnosi (il cosiddetto TPO, test di provocazione orale) in ambito ospedaliero.
Dopo un unico episodio il test di provocazione orale va fatto per avere la certezza della necessità della dieta. Se il TPO è positivo, il latte va escluso completamente dalla dieta per 12-18 mesi. La reazione non è di tipo IgE- mediato e quindi i prick-test non servono alla diagnosi. Di solito si risolve col passare del tempo.