Infezione delle vie urinarie alte in un lattante
Alla mia bambina di soli 4 mesi in seguito a una febbre alta senza cause visibili è stata fatta una urinocoltura e diagnosticata una infezione delle vie urinarie alta e prescritto un ciclo di antibiotico. Cosa devo temere ora?
Bisogna escludere che l’infezione sia stata la spia di una condizione predisponente quale una malformazione o un reflusso vescico-ureterale, che comporterebbero la recidiva dell’infezione.
Questo va evitato in quanto esiste il rischio dopo ogni infezione urinaria alta (pielonefrite) di sviluppare un danno parenchimale renale (Scar) come esito cicatriziale del processo infiammatorio. Fattori di rischio per danno renale sono le età più basse e il sesso maschile.
Dopo un episodio di pielonefrite si esegue di routine un’ecografia di rene e vie urinarie quale esame di primo livello per identificare anomalie urinarie quali idronefrosi, ureterocele, ipoplasia renale, doppio distretto renale, anomalie vescicali. Inoltre, nei bambini al di sotto dei 2 anni è utile la cistografia minzionale per la diagnosi di reflusso vescico-ureterale (RVU).
Va praticata a distanza di almeno 4 settimane dall’infezione acuta. E’ preferibile eseguirla con radionuclidi per evitare il mezzo di contrasto. In tutti i bambini con ecografia patologica e in quelli nei quali viene diagnosticato un RVU, a distanza di 6 mesi dall’infezione febbrile va eseguita la scintigrafia renale con DMSA per una precisa valutazione morfo-funzionale del parenchima renale (eventuale pielonefrite cicatriziale). In base poi ai risultati degli esami si deciderà per il tipo di profilassi.