Una signora depressa

La mia compagna, 52 anni, soffre da alcuni mesi di depressione. E’ afflitta da una sensazione di angoscia persistente, stanchezza cronica, perdita di interesse per qualsiasi attività, anche quelle da lei preferite, compreso mangiare, apatia nello svolgere le azioni quotidiane, auto-svalutazione e pensieri bui su se stessa, gli altri, il futuro. Eppure non abbiamo grossi problemi, ha una figlia da un precedente legame che le dà grandi soddisfazioni, assieme siamo sereni. Non capisco.

Malattia emblematica dei nostri tempi, al punto da essere definita la nuova “malattia del secolo”, secondo l’OMS interessa 350 milioni di persone nel mondo e nel 2030 sarà la prima patologia cronica. In Italia, secondo l’Istat, la depressione colpisce 2,6 milioni di persone, ovvero una persona su 23, e ogni anno causa circa 1 milione di suicidi.
La malattia ha un’origine multifattoriale, in cui si intrecciano predisposizione genetica, personalità e carattere, eventi ambientali, storia di vita, fattori biologici (esempio ormoni), malattie organiche, ricorso a farmaci, dipendenze. Pur potendo insorgere in tutte le età, la fascia più colpita è nella seconda e nella terza decade di vita, mentre il genere più colpito è il femminile. Lei non deve considerare la condizione della sua compagna come una questione di natura psicologica e cercarne una causa in qualche specifico avvenimento negativo: si tratta di una vera e propria malattia. Anche se a volte possono esserci eventi stressogeni scatenanti, spesso può il disturbo può insorgere senza che si evidenzi una causa diretta. Serve ora, con la guida dello psichiatra, sviluppare un piano completo di cura che preveda adeguati sostegno e protezione nelle aree chiave (casa, famiglia, amici, lavoro), la gestione delle opzioni terapeutiche (psicoterapie e antidepressivi) e il follow.up nel tempo delle ricadute.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *