Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione (SISA): Sostenibilità e personalizzazione per la dieta del futuro
Al XX Congresso Nazionale della SISA è ribadito l’assioma per cui una sana alimentazione è l’àncora di salvataggio per la salute dell’uomo e del pianeta, soggetti per i quali si può affermare che “vadano a braccetto” anche a tavola. E’ questo il messaggio principale.
Un eccessivo consumo di carne, rossa fresca e anche processata (come i salumi), oltre all’introduzione di eccessive calorie e alla sedentarietà, espone l’uomo a obesità, diabete, ipertensione, insulino-resistenza, malattie cardiovascolari e tumori. Gli effetti si ripercuotono anche sull’ambiente, come ricorda Andrea Ghiselli, Presidente SISA, con aumento di gas serra (anidride carbonica, metano, protossido di azoto), perdita di suolo, spreco di acqua, eutrofizzazione delle acque dolci e proliferazione di alcune specie a discapito di altre, tutti processi purtroppo già in atto.
Salute e sostenibilita’, binomio inscindibile – Un’alimentazione sana, che segua i principi della dieta mediterranea e la piramide degli alimenti, è fondamentale non solo per allontanare il rischio di patologie di diverso genere, ma anche per mantenere sostenibile l’ambiente in cui viviamo.
C’è sempre maggiore evidenza che la somma del carico di malattia dovuto a un’alimentazione non equilibrata, al consumo di alcol e alla mancanza di attività fisica sia uguale al carico di malattia provocato ogni anno dal fumo di sigaretta.
L’aumento della popolazione mondiale e la personalizzazione della dieta – Si calcola che nel 2050 la popolazione mondiale ammonterà a quasi 10 miliardi di persone, dagli 8 miliardi che verranno raggiunti il prossimo Novembre. Sono numeri che impongono riflessioni anche in rapporto alle risorse disponibili e al consumo di cibo da parte di ciascun individuo.
Silvia Migliaccio, Segretaria SISA, evidenza che oltre alla crescita della popolazione mondiale, si deve affrontare il problema dell’eccesso ponderale nei Paesi “sviluppati”, dove ci si ciba sempre di più e cresce la popolazione sovrappeso e obesa. Attualmente, è in atto un cambio dei comportamenti, ma il processo è ancora confuso. Si è creata maggiore attenzione per gli alimenti di origine vegetale, secondo le indicazioni di una dieta flexitariana (denominazione più accattivante della dieta mediterranea), che si caratterizza per la sostituzione frequente della carne con fonti proteiche vegetali. Tuttavia, allo stesso tempo, l’alimentazione si sta evolvendo verso alimenti ultra-processati, anche riguardo ai cibi vegetali, come dimostrano hamburger o wurstel preparati con legumi o verdure.
L’industrializzazione non è necessariamente un male: poter contare su legumi in scatola o insalata in busta significa avere a disposizione prodotti di questo tipo in diverse occasioni. Per un’accurata tutela della salute individuale sarebbe opportuna una dieta personalizzata, che tenga conto di nuovi biomarcatori che per ciascun individuo indichino quali siano i punti su cui l’alimentazione può intervenire positivamente per prevenire determinate patologie a seconda dell’età e delle caratteristiche della singola persona.