L’infiammazione dell’orecchio: diagnosi, cura e prevenzione

 Gianfranco Vitiello1   Oliviero Rossi2  Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, Università degli Studi di Firenze. SOD di Immunoallergologia, Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi, Firenze

L’otite è l’infiammazione, acuta o cronica, dell’orecchio, che può colpire quest’organo nella sua parte esterna e cioè del condotto uditivo, nella sua parte interna (labirintite), oppure nella sua porzione media e cioè a livello della membrana timpanica e della tuba uditiva. La forma esterna e la forma media sono quelle più comuni e spesso possono presentarsi assieme ad affezioni delle vie aeree superiori, come la rinite o la faringite.

Anche in questo caso, le cause infettive possono essere virali o batteriche ed è spesso molto difficile distinguere le due forme.

Nel caso dell’otite esterna, l’insorgenza dei sintomi è spesso improvvisa e il sintomo più importante è rappresentato dal dolore, soprattutto quando il padiglione auricolare viene toccato, oppure spostato. I suoni possono essere percepiti come ovattati e possono essere presenti secrezioni che fuoriescono dal condotto uditivo.

Nel caso dell’otite media, invece, sono praticamente sempre presenti sintomi di rinite, rinosinusite e faringite di accompagnamento. Questa forma interessa soprattutto i bambini, per la caratteristica connessione della tuba uditiva con la gola, che non permette una corretta eliminazione delle secrezioni, come invece avviene nell’adulto. Anche in questo caso è presente dolore, associato ad un senso di ovattamento simile a quello che si prova quando siamo sott’acqua.
Inoltre, è presente il tipico “rimbombo” dei suoni e dei rumori, che fa sembrare il mondo che ci circonda come se avessimo una conchiglia appoggiata al nostro orecchio.

Il medico di famiglia, oltre ad indagare la storia clinica, sottoporrà il paziente all’esame otoscopico, attraverso una speciale lente che permette di indagare sia il canale uditivo, che la membrana timpanica. La cute e la membrana potranno apparire arrossate e le secrezioni potrebbero essere talmente abbondanti da impedire anche l’esecuzione di questo esame diagnostico. Quando visibile, è importante verificare l’integrità della membrana timpanica.

È rilevante ricordare come l’otite catarrale, soprattutto nei bambini, può essere segno di una patologia allergica, oppure di un deficit delle difese immunitarie e richiede quindi sempre un approccio medico accurato.

Le Linee Guida Internazionali, soprattutto in ambito pediatrico, consigliano l’approccio della “vigile attesa”. La sintomatologia viene controllata per un periodo di 48-72 ore dall’insorgenza senza alcun intervento farmacologico. Il perdurare dei sintomi oltre questo periodo, o il loro peggiorare prima che questo periodo termini, darà chiara indicazione al medico di medicina generale o al pediatra di intervenire prontamente con l’introduzione di un’antibioticoterapia solitamente per via orale. È necessario sottolineare come il protocollo della vigile attesa non sia indicato per bambini al di sotto dei 2 anni o con altre patologie di base che interessino le vie respiratorie (es. asma bronchiale), dove è sempre richiesto un intervento rapido e mirato.

Una corretta igiene dell’orecchio esterno è necessaria per prevenire la comparsa di otiti esterne e anche di otiti medie. Un primo punto da sottolineare è che il cerume non rappresenta una condizione di scarsa igiene. Difatti, il cerume è una sostanza prodotta da ghiandole del condotto uditivo esterno, ricca in grassi e sali organici, che ha un’azione di protezione della cute nei confronti degli agenti infettivi. Per questo motivo non bisogna mai essere aggressivi nelle manovre di igiene auricolare e non bisogna mai utilizzare i bastoncini rivestiti di cotone (cotton fioc) a questo scopo.

La corretta igiene quotidiana deve quindi basarsi sul normale lavaggio con acqua del padiglione auricolare e delle zone più esterne del canale, seguito da appropriata asciugatura. È importante evitare di introdurre a livello del canale asciugamani o pezzi di carta per asciugarlo, ma basterà inclinare la testa per far defluire l’acqua residua. È inoltre possibile utilizzare, in bambini e adulti, prodotti a base di soluzioni isotoniche o acqua di mare per contrastare la formazione dei cosiddetti tappi di cerume, garantendo una corretta igiene del canale uditivo.

 

Letture consigliate

  • Linee Guida della Società Italiana di Pediatria
  • De Martino M. Pediatra. Edizioni EdiSES (2016)
  • De Campora M, Pagnini P. Otorinolaringoiatria. Edizioni ELSEVIER (2013)
  • Passalacqua G, de Paulis A, Incorvaia C, Parronchi P. Allergologia e Immunologia Clinica. Pacini Editore Medicina (2016).
  • Kind D et al. Saline nasal irrigation for acute upper respiratory tract infections. Cochrane Database of Systematic Reviews (2015)
  • Mehreen A et al. Phytochemical, antimicrobial and Toxicological Evaluation of Traditional Herbs Used to Treat Sore Throat. BioMed Research International (2016)

 

 

 

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