Il lavaggio nasale: prevenzione e trattamento delle infezioni delle prime vie aeree

Giovanni Farello, Federica Patrizi
Clinica Pediatrica – Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della Vita e dell’Ambiente, Università degli Studi de L’Aquila Coppito – L’Aquila

Possiamo immaginare le cavità nasali come una porta attraverso la quale entra dall’ambiente esterno nel nostro organismo non solo l’ossigeno, indispensabile per mantenere una corretta funzione respiratoria, ma anche una serie di contaminanti quali allergeni, virus, batteri ed altre particelle sospese nell’aria.

Al fine di evitare l’ingresso di questi contaminanti, le mucose delle cavità nasali sono fornite di strutture ciliari in grado di promuoverne l’espulsione.

Dal naso in giù, sono infatti presenti tanti piccoli ‘bastoncini’ (ciglia) che si muovono e battono dall’alto verso il basso per effettuare la pulizia del naso e dell’apparato respiratorio anche dalle secrezioni che normalmente si accumulano e che vengono prodotte naturalmente dal nostro corpo.

Foto al microscopio di mucosa delle cavità nasali

Questo meccanismo è reso molto meno efficace in occasione di infezioni delle vie aeree, quali riniti, rinofaringiti, sinusiti, decisamente più frequenti nei primi anni di vita, rispetto alle età successive, inoltre l’aumento della velocità del flusso aereo e l’impossibilità del lattante di respirare con la bocca provocano da un lato un’importante secchezza delle mucose e dall’altro una maggiore produzione di muco, croste ed altri detriti cellulari, portando ad una ingravescente ostruzione delle vie aeree superiori.

L’ostruzione delle vie aeree superiori si accompagna spesso – specie nel periodo notturno – a delle apnee che, provocando risvegli improvvisi, rendono difficoltoso il fisiologico riposo notturno.

E’ noto che la quasi totalità delle infezioni delle vie aeree è sostenuta da virus per i quali non è disponibile una terapia eziologica, ne deriva l’importanza di terapie sintomatiche che siano in grado di ripristinare una corretta “clearance” muco–ciliare risolvendo l’ostruzione delle vie aeree.

A tale scopo, sin dagli anni ’90 si è sperimentato con successo l’uso di “irrigazioni nasalicon soluzioni isotoniche (quindi con concentrazione di sali uguali a quelle dei nostri fluidi corporei) al fine di lavare la mucosa naso-faringea.

Numerosi lavori scientifici hanno confermato l’efficacia del lavaggio nasale con soluzione isotonica in età pediatrica poiché l’azione meccanica di detersione delle mucose (rimozione di secrezioni e croste dalle cavità nasali) non solo migliora la funzionalità muco–ciliare aumentando la frequenza del battito ciliare, ma è in grado di ridurre l’edema della mucosa ed il rilascio dei mediatori dell’infiammazione.

Nel lattante o nel bambino sotto l’anno, sono indicate delle instillazioni, ovvero dei piccoli lavaggi con una soluzione normo-salina, mentre in bambini più grandicelli si può ricorrere a qualche arma un po’ più efficace come le docce nasali, indicate nei casi più resistenti in cui può essere necessaria una pulizia più aggressiva.

I lavaggi, in ogni loro forma e con soluzioni naturali, non presentano dunque controindicazioni e, dopo un primo approccio con il pediatra, possono essere utilizzati tranquillamente dalla mamma in funzione dei sintomi delle banali infezioni, anche per lunghi periodi o più volte nel corso dell’inverno, perché non hanno effetti collaterali.

Si è quindi concordi nel considerare l’uso delle soluzioni isotoniche quale efficace presidio nei confronti delle infezioni respiratorie delle alte vie aeree.

Recentemente è stato proposto l’uso di soluzioni isotoniche non solo nelle condizioni acute, ma anche come prevenzione e igiene quotidiana in quelle condizioni di Upper Respiratory Tract Infection (infezioni delle alte vie respiratorie) che sono molto frequenti in età pediatrica e rappresentano un costo notevole per il S.S.N. oltre che una importante perdita di giorni lavorativi per il genitori.

Le URTI sono causate da un insieme di fattori: precoce socializzazione, inalazione passiva di fumo ed altri inquinanti, elevato numero di conviventi e, dal punto di vista fisiopatologico si assiste ad una iniziale infiammazione della mucosa, quindi ad una congestione vascolare che dà luogo ad una ipersecrezione di muco e ad una diminuzione della funzione muco–ciliare e, anche se sono sostenute da agenti virali, si stima che oltre il 50% di tali condizioni venga trattatainutilmentecon antibiotici.

Per tale condizione è necessario predisporre interventi mirati ed efficaci e l’uso di lavaggi nasali con soluzione isotonica potrebbe rappresentare un valido ausilio.

Conclusioni

A distanza di oltre 20 anni dalle prime sperimentazioni sull’uso dei lavaggi nasali con soluzioni isotoniche, si è ormai concordi nell’affermare che tali presidi sono di fondamentale importanza nella prevenzione e nel trattamento delle più frequenti patologie infiammatorie del distretto naso–faringeo sia negli episodi acuti, che nel trattamento cronico delle forme più insidiose di sinusiti.

La totale assenza di effetti collaterali, la facilità di impiego, il basso costo, l’ottima aderenza alla cura e la documentata efficacia suggeriscono al Pediatra come all’Otorinolaringoiatra di consigliare la pratica del lavaggio nasale con soluzione isotonica sia nelle forme acute, che in quelle croniche di riniti e faringiti. Inoltre l’uso dovrebbe essere esteso alla quotidiana pulizia delle cavità nasali al fine di prevenire l’instaurarsi – specie nelle stagioni fredde – di infezioni dell’alto tratto respiratorio.

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