Spannolinamento

Il mio piccolino di 30 mesi porta ancora il pannolino, ma questo è un problema a scuola, come risolverei?

Lo spannolinamento è un momento delicato e difficile: un passo importante verso l’autonomia. Non esiste un’età standard per iniziare, ogni bambino è diverso da un altro. Il bambino è pronto se è in grado di verbalizzare i suoi stati, ha conseguito una certa autonomia motoria, ha consapevolezza della sensazione di vescica piena e del meccanismo di trattenere lo stimolo e assecondarlo. Le cose da fare per cominciare: tenerlo in casa senza pannolino, spiegare con semplicità il funzionamento degli sfinteri, favorire l’imitazione degli adulti, invitarlo all’uso del vasino quando dà segnali di dover mingere o evacuare, farlo familiarizzare con lo stare seduto sul vasino (o se non vuole sul wc con riduttore e scaletta o sgabello), predisporre alla sua portata carta igienica, salviette umidificate, sapone, piccoli asciugamani.

Se sta cominciando a fare pipì per terra o da qualunque altra parte, portarlo subito sul vasino. Metterlo sul vasino ogni 2 ore, dopo i pasti, colazione e merenda, per 5-10 minuti, anche se non produce nulla, fino a che non inizia a chiedere di andare per conto suo. Usare pantaloni con elastico e pannolini a mutandina che possa abbassarsi da solo. Tenere un atteggiamento leggero come se fosse un fatto del tutto naturale e spontaneo (il che è poi la verità). Trasmettere entusiasmo e pazienza.

Può servire un diario per segnare tutte le volte che riesce a contenere (condizionamento positivo).  Va bene anche una piccola ricompensa. Cose da non fare: manifestare fretta, ansia, pressione, insistenza, frustrazione, delusione, contrarietà, esercitare umiliazioni, mortificazioni, rimproveri, ricatti e punizioni, fare confronti, esagerare con feste e lodi quando riesce, che possono metterlo in imbarazzo o far sentire come straordinaria e speciale una cosa normale. Dallo spannolinamento diurno a quello notturno potrebbe essere opportuno lasciar passare 2 o 3 mesi così da dargli il tempo di “metabolizzare” la prima conquista.

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