Per l’alito cattivo sono utili i probiotici

L’alitosi, nota anche come “cattivo odore orale“, è tipicamente definita come un odore sgradevole emanato dalla cavità orale.

L’alitosi è la terza malattia più comune per cui i pazienti si rivolgono al dentista.

L’alitosi ha un impatto significativo sia sul lavoro quotidiano che sulle attività sociali dei pazienti e può anche provocare frequenti problemi psicologici come ansia, depressione e isolamento sociale

Il principale fattore causale dell’alitosi sono i composti volatili di zolfo (VSC) prodotti dai batteri orali e la putrefazione dei substrati organici nella cavità orale, associati a scarsa igiene orale.

Gli attuali trattamenti per l’alitosi comprendono la pulizia meccanica (detartrasi e raschiamento della lingua) e la terapia chimica (antibiotici, collutori e altri agenti). Tuttavia, la terapia meccanica è spesso scomoda, anche se eseguita dal dentista. Inoltre, sebbene la terapia chimica sia generalmente efficace per un breve periodo, è sempre associata a vari effetti collaterali (disbiosi, colorazione della lingua e dei denti). Di  conseguenza, vengono costantemente suggeriti nuovi metodi con minori effetti collaterali per inibire l’alitosi.

In quanto microrganismi vivi, i probiotici conferiscono benefici all’ospite se somministrati in quantità adeguate. I loro effetti benefici sono principalmente correlati alla regolazione del microambiente locale attraverso la prevenzione dell’adesione dei patogeni e l’inibizione della crescita dei patogeni.

Una recente meta-analisi ha indicato  che i probiotici (p. es., Lactobacillus salivarius, Lactobacillus reuteri, Streptococcus salivarius e Weissella cibaria) possono alleviare l’alitosi riducendo i livelli di concentrazione di VSC a breve termine, ma non vi è alcun effetto significativo sulla principale causa di alitosi come la placca e il rivestimento della lingua.


Fonte:

Nengwen Huang, Jinjin Li, Xianghe Qiao, et al. Efficacy of probiotics in the management of halitosis: a systematic review and meta-analysis. BMJ Open. 2022 Dec 20;12(12):e060753.

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