Lipedema: una patologia reale?
Maria Stella Cacciola
Biologa nutrizionista, Catania – Messina – Milano
COSA POSSIAMO FARE PER RICONOSCERLO E CURARLO?
Questo articolo nasce per divulgare questa affezione, il lipedema, che, se pur non abbia ancora il riconoscimento di patologia, acquisisce giornalmente connotati sempre più chiari e scientificamente validati, nella speranza che sempre più i medici, specialmente quelli di medicina generale ed i pediatri guardino con occhi diversi le giovani donne e le adolescenti con problemi di sovrappeso e con squilibri ormonali, in modo particolare tutte quelle con familiarità per obesità ginoide aggravata da linfedema, giacché oggi ci sono prove serie sulla “ereditarietà”, o comunque sulla predisposizione genetica del lipedema, quasi esclusivamente in linea femminile.
Clinicamente, è caratterizzato da una distribuzione anomala del tessuto adiposo, con conseguente sproporzione pronunciata tra estremità e tronco. Tale sproporzione è causata da un aumento localizzato e simmetrico del tessuto adiposo sottocutaneo negli arti inferiori e/o superiori.
L’approccio terapeutico ottimale al lipedema è sostanzialmente, almeno in gran parte, contenitivo ed è quindi basato su:
• Trattamento nutrizionale
• Linfodrenaggio manuale di tipo Vodder
• Bendaggi
• Elastocompressione
La dieta chetogenica e la dieta Low Carb, ben conosciuta come dieta RAD (Rare Adipose Disorders), con un basso apporto di carboidrati, in particolare da: cereali, frutta e patate sono particolarmente incentrate sull’utilizzo di: carni bianche, uova, pesce, legumi e verdure fresche di stagione.
Oggi, sono riconosciute a livello internazionale ed hanno come obiettivo specifico soprattutto quello di regolare i livelli di insulina e ridurre l’infiammazione mirando quindi ad un riequilibrio ormonale.