Libro bianco 2022 di Fondazione Onda “Tumore alla prostata”
Il tumore alla prostata è anche questione da donne
Il Libro Bianco Tumore alla Prostata di Fondazione Onda, alla cui stesura hanno partecipato i massimi specialisti italiani, fornisce una completa analisi delle diverse strategie adottate finora, dalla prevenzione alla diagnosi precoce e alla sorveglianza attiva, fino alle più recenti opzioni terapeutiche, alle tecnologie più innovative e alla gestione multidisciplinare del paziente, compresi gli aspetti psicologici e sociali.
Il tumore della prostata è uno dei più importanti problemi di salute dell’uomo e rappresenta il 19% di tutte le neoplasie diagnosticate nella popolazione maschile. Ogni anno in Italia vengono effettuate circa 37.000 nuove diagnosi. La sua incidenza è aumentata nel tempo per il progressivo invecchiamento della popolazione e per l’introduzione del dosaggio del PSA (antigene prostatico specifico), che può facilitare l’individuazione precoce del tumore. Per questo, fortunatamente, la mortalità è in continua riduzione.
Prevenzione e diagnosi precoce sono fondamentali contro il tumore della prostata, oltre naturalmente all’efficacia delle cure dopo la diagnosi. Dall’indagine “La consapevolezza sul tumore alla prostata”, condotta su 273 uomini e donne da Elma Research e Fondazione Onda lo scorso anno, emerge come l’uomo percepisca la malattia come curabile (66% dei casi) e non drasticamente impattante sulla qualità della vita.
Ma, come ricorda Francesca Merzagora, Presidente di Fondazione Onda, sono i dati che riguardano la donna a sottolineare il ruolo femminile e l’impatto del tumore maschile anche nella vita delle donne.
Ben 6 donne su 10 sono attivamente coinvolte nel motivare il partner o il famigliare a effettuare le visite per la prevenzione e ben il 22% si occupa completamente dei controlli: “lo motivo a farli, so quando deve farli, glieli prenoto e glieli ricordo”. La donna ricopre un ruolo fondamentale nel motivare l’uomo alla diagnosi precoce e a sottoporsi alle visite di controllo. Per questo è molto utile che anche la popolazione femminile sia informata sui temi che riguardano la salute dei componenti maschili della famiglia.
Il Libro bianco 2022 “Tumore alla prostata. Stato dell’arte e nuove prospettive” inquadra dal punto di vista epidemiologico (incidenza, mortalità e sopravvivenza) questa patologia prostatica in Europa.
Fino al 40% delle nuove diagnosi è costituito da tumori clinicamente insignificanti. Per evitare il sovra-trattamento di lesioni indolenti, risparmiando al paziente inutili tossicità e alla comunità inutili costi, si adotta oggi un paradigma chiamato Sorveglianza Attiva, nato negli anni ‘90 e riconosciuto ormai da tutte le Linee Guida internazionali. È un monitoraggio sistematico per pazienti con diagnosi di adenocarcinoma della prostata in classe di rischio bassa, che prevede uno schema predefinito di controlli, compresa la pronta attivazione di un trattamento, qualora il monitoraggio evidenzi la comparsa di un tumore clinicamente significativo. Riccardo Valdagni (Direttore SC Radioterapia Oncologica e Responsabile Programma Prostata, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori, Milano) ne conferma l’efficacia, la sicurezza e una buona qualità della vita. Questo approccio è stato applicato per la prima volta nella sua struttura nell’ambito del progetto PRIAS (Prostate Cancer Research International Active Surveillance) Italia.
E’ poi affrontata la chirurgia, trattamento di scelta per la neoplasia prostatica organo-confinata, indicata per pazienti con neoplasia a rischio intermedio con aspettativa di vita superiore ai 10 anni e indicata anche per i pazienti con neoplasia a rischio elevato o localmente avanzata, nei quali può essere seguita da radioterapia e trattamento medico, come sintetizza Bernardo Rocco, Direttore UOC di Urologia, ASST Santi Paolo e Carlo, Milano.
Vengono esaminate le terapie mediche, fino alle tecnologie più innovative, come la radiomica, i classificatori genomici, l’immunoterapia e la radioterapia di precisione. Noris Chiorda (SC Radioterapia Oncologica, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori, Milano) spiega che l’evoluzione tecnologica degli ultimi due decenni e l’attenzione sempre maggiore verso il paziente e la sua malattia hanno posto la radioterapia tra i trattamenti di riferimento. Inoltre, la ricerca si è molto impegnata per individuare fattori genetici che rendono un individuo più sensibile alla radiazione: l’inclusione di queste caratteristiche in modelli predittivi permetterà di ottimizzare le terapie.
Un capitolo del Libro è dedicato agli aspetti psicologici, correlati al vissuto di malattia oncologica, nonché agli effetti collaterali dei trattamenti che minano la qualità della vita dei pazienti, l’attività sessuale, la funzionalità urinaria e intestinale. Chiara Marzorati (psicologa e psicoterapeuta, Divisione di Psico-Oncologia, IRCSS Istituto Europeo di Oncologia, Milano) ricorda che Il tumore della prostata non è solo una malattia del corpo, ma colpisce l’identità maschile più intima. Indipendentemente dalla tipologia d’intervento o dalla persistenza di effetti collaterali, i pazienti sperimentano un senso di perdita: delle proprie attività, del proprio sé, della connessione con l’altro e del controllo.
Altri argomenti approfonditi nel Libro sono: il valore di un approccio multidisciplinare, il ruolo e le competenze degli infermieri dedicati, i percorsi di formazione e addestramento.
I team multidisciplinari e multiprofessionali nascono sul modello delle Breast Unit, con l’obiettivo di organizzare percorsi di cura dedicati che comprendano l’eterogeneità biologica delle neoplasie prostatiche, dalle forme non aggressive alle forme estremamente aggressive e potenzialmente letali. Per garantire l’approccio migliore ad ogni paziente, Sergio Bracarda (Direttore Dipartimento di Oncologia e S.C. Oncologia Medica e Traslazionale Azienda Ospedaliera Santa Maria, Terni) chiarisce che i gruppi multidisciplinari sono composti da un Core Team e da numerose figure ancillari. Ai contributi scientifici, segue la testimonianza di Europa Uomo (con Maria Laura De Cristofaro, Presidente di Europa Uomo Italia), la prima e principale rete di informazione e supporto per il tumore della prostata. Durante e dopo le cure, Europa Uomo sostiene gli uomini tramite un gruppo di auto-aiuto, con attività supportivo-espressive, di riabilitazione e socioculturali.