Dieta Mediterranea: Segreto di lunga vita

Lo studio italiano in Molise, la regione italiana divenuta grande laboratorio scientifico

Daniel Della Seta, Giornalista Radio 1 Rai

La ricerca del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli, pubblicata sulla rivista British Journal of Nutrition, ha analizzato il rapporto tra alimentazione mediterranea e mortalità in oltre 5mila persone di età superiore a 65 anni, reclutate nell’ambito dello studio Moli-SANI. Lo studio ha evidenziato il ruolo della dieta mediterranea come segreto di lunga vita.
La dieta mediterranea resta un autentico scudo salvavita, in grado di ridurre sensibilmente il rischio di mortalità anche nelle persone meno giovani. Questo, nonostante sia notevolmente cambiata nel corso degli anni, per l’ingresso nelle nostre dispense di prodotti della grande distribuzione alimentare e per via di uno stile di vita profondamente diverso da quello dei veri detentori di questo stile di vita, i contadini del Mediterraneo.

 

L’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (I.R.C.C.S.) Neuromed di Pozzilli (IS) rappresenta un punto di riferimento a livello italiano ed internazionale per la ricerca e la terapia nel campo delle malattie del sistema nervoso. Un centro in cui i medici, i ricercatori, il personale e gli stessi pazienti formano un’alleanza per garantire il miglior livello di assistenza possibile e cure all’avanguardia, guidate dagli sviluppi scientifici più avanzati.
I dati confermano quanto già osservato in numerosi studi epidemiologici condotti sull’argomento: il consumo moderato di bevande alcoliche, se inserito in un contesto alimentare di tipo mediterraneo, rappresenta un fattore di protezione per la nostra salute”.

Gli stessi dati lanciano un messaggio importante in termini di salute pubblica. Con l’invecchiamento progressivo della popolazione, tra qualche anno gli over 65 rappresenteranno circa un quarto della popolazione europea. Ecco perché è necessario studiare e identificare quei fattori modificabili che possono garantire non solo una lunga vita, ma anche una qualità di vita accettabile. L’intenzione è aggiungere vita agli anni, non solo anni alla vita. Questo studio rappresenta una base solida per incoraggiare un sano modello alimentare ispirato ai princìpi della dieta mediterranea anche tra le persone più anziane.

Lo studio Moli-SANI

Partito nel marzo 2005, lo studio Moli-SANI ha coinvolto circa 25mila cittadini residenti in Molise, per conoscere i fattori ambientali e genetici alla base delle malattie cardiovascolari e dei tumori. Lo studio Moli-SANI, oggi coordinato presso l’IRCCS Neuromed, ha trasformato un’intera regione italiana in un grande laboratorio scientifico. I dati dello studio Moli-SANI mostrano chiaramente che un modello tradizionale di dieta mediterranea, ricco di frutta, verdura, pesce, legumi, olio di oliva e cereali, poca carne e latticini e un moderato consumo di vino ai pasti, si associa a una importante riduzione media del 25% della mortalità per tutte le cause, con vantaggi, in particolare, per la mortalità cardiovascolare e cerebrovascolare”.

Quali sono i cibi che ‘trainano’ l’effetto della dieta mediterranea? Una crescente adesione alla dieta mediterranea consente di ridurre il rischio di mortalità generale del 5%, in maniera dose-risposta, cioè progressiva. Più si segue una dieta mediterranea, maggiore è il guadagno in termini di riduzione del rischio di mortalità.

Tra gli alimenti capaci, nell’ambito di un modello mediterraneo, di offrire una maggiore protezione si distinguono l’elevato consumo di grassi monoinsaturi (largamente presenti nell’olio extra vergine di oliva) e di pesce, ma anche il consumo moderato di alcol, preferibilmente durante i pasti principali.

 

 

 

 

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