TRATTAMENTO DELLE DIPENDENZE AFFETTIVE

L’Istituto Europeo per il trattamento delle Dipendenze (IEuD) ha messo a punto un percorso di cura della dipendenza affettiva: il focus su questo particolare tipo di dipendenza si è reso necessario in questi ultimi tempi che hanno visto una recrudescenza della violenza sulle donne, dovuta all’emergenza coronavirus e alle conseguenti convivenze lunghe e forzate.
Il percorso di assistenza, che può essere seguito sia negli ambulatori IEuD a Milano sia online, è gestito da una equipe di specialisti di IEuD che prevede, dopo una fase iniziale di conoscenza della persona e di approfondimento della domanda, una terapia individualizzata, con tempi e obiettivi precisi. Da oltre un anno IEuD ha inoltre attivato una community Facebook dedicata al tema.

La dipendenza affettiva è la forma patologica che assume la relazione con il partner: diffusissima fra le donne, anche se gli uomini non ne sono immuni. 

La dipendenza affettiva e la violenza sulle donne sono la stessa cosa?
La violenza psicologica precede o accompagna la violenza fisica?

Chi è affetto da dipendenza affettiva generalmente presenta una instabilità emotiva, fragilità e impulsività. Il partner, soprattutto se narcisista, sfoga a volte nella violenza la propria difficoltà a costruire una relazione affettiva sana. La paura della solitudine è spesso più forte della sofferenza che si prova nella relazione e costringe il partner più debole a subire comportamenti aggressivi.

L’ISTAT ha pubblicato recentemente (15 maggio 2020) dati che attestano un aumento del 73% di richieste d’aiuto al numero verde 1522 rispetto al 2019, durante il lockdown.

Un incremento che non è attribuibile necessariamente a maggiori episodi di violenza, ma alle campagne di sensibilizzazione che hanno fatto sentire le donne meno sole, incoraggiandole ad aprirsi e a chiamare per farsi aiutare. La richiesta di aiuto è quindi influenzata fortemente dal numero di presidi che, sul territorio, offrono assistenza.  Secondo i dati diffusi il 20 novembre 2019 dal rapporto “Femminicidio e violenza di genere in Italia” (fonte: Banca Dati EURES), la violenza di genere non cala. 

Nel 2018 sono stati 142 i femminicidi (+ 0,7% sull’anno precedente), di cui 78 per mano di partner o ex partner.

L’85% dei femminicidi infatti avviene in famiglia. Nel 28% dei casi, le donne uccise avevano subìto precedenti maltrattamenti psicologici, noti ad altre persone della cerchia familiare o amicale. Sempre secondo i dati ISTAT del 2020 il 45,3% delle vittime ha paura per la propria incolumità o di morire. 

Nel 93,4% dei casi la violenza si consuma tra le mura domestiche.
Il 72,8% non sporge denuncia.

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