Un italiano su cinque ha problemi di peso, specie al Sud
Anche i bambini coinvolti. Il ruolo della medicina preventiva per combattere le patologie
Oggi il 20% degli italiani affetti da malattie cronico degenerative con un’età media sopra i 65 anni, spende il 70% del budget nazionale
“Prevenendo le malattie, non solo si riducono gli alti costi che affliggono il Sistema Sanitario Nazionale, ma aumenta anche il benessere e la produttività di un Paese. Gli ultimi studi confermano che ciò che si spende in prevenzione è un risparmio. Per ogni dollaro investito in prevenzione, se ne risparmiano dieci”, dichiara il Prof. Michele Carruba, Direttore del Centro Studi e Ricerche sull’Obesità dell’Università di Milano.
Il 38% degli Italiani è in sovrappeso e un altro 11% è francamente obeso. In pratica metà della popolazione italiana ha un peso superiore a quello ottimale. Il problema, oltre che influenzato significativamente dall’area geografica, affligge anche l’infanzia. Per questo, curare i bambini significa aiutare gli adulti di domani.
Nei bambini la prevalenza dell’obesità arriva quasi a raddoppiare, rispetto alle regioni settentrionali: un profondo controsenso, se si pensa al Meridione come la patria della dieta mediterranea, una tradizione gastronomica che pare stiamo sempre più abbandonando.
“Occorre puntare quindi a formare dei medici –spiega il Prof. Michele Carruba, Presidente Onorario del recente Congresso interdisciplinare ICAMP (Scuola Internazionale di Medicina Estetica Pratica)- che siano capaci di prevenire le malattie, nutrizionali e altre. Oggi, una parte della popolazione richiede un supporto preventivo che buona parte dei medici non è in grado di gestire, perchè si stanno formando sempre di più nella cura delle patologie. È per questo che si richiede un medico che sappia potenziare i sistemi di difesa, per prevenire di più e curare di meno”.
Il link tra Nutrizione e Medicina Estetica è molto forte, perché oggi la bellezza passa sempre più attraverso un percorso di benessere fisico a 360 gradi, che è esso stesso prevenzione dell’invecchiamento ed estetica allo stato puro.
La medicina preventiva, uno dei percorsi formativi della Scuola di Specializzazione di ICAMP, ha l’obiettivo di potenziare tutti i sistemi di difesa (es: immunitario ed antiossidante) indispensabili per proteggere il nostro organismo, che hanno bisogno dell’assunzione di diverse sostanze attraverso l’alimentazione (vitamine e sali minerali). Se non c’è una nutrizione corretta, questi sistemi funzionano meno e prevengono meno le patologie.
“È quindi una medicina preventiva quella che cerca di ottenere che le persone non si ammalino – chiarisce il Prof. Carruba – Prevenendo le malattie, non solo si riducono gli alti costi che affliggono il Sistema Sanitario Nazionale, ma aumenta anche il benessere e la produttività di un Paese. Gli ultimi studi confermano che ciò che si spende in prevenzione è un risparmio”.
Oltre a quello nutrizionale, un altro problema che è utile prevenire riguarda l’invecchiamento della popolazione. Oggi il 20% degli italiani affetti da malattie cronico degenerative con un’età media sopra i 65 anni, spende il 70% del budget nazionale. Si sottolinea quindi l’urgenza di mettere in opera una serie di sistemi che possano fare in modo che le persone si ammalino il meno possibile.
“Purtroppo non tutte le malattie guariscono. Molte persone sono costrette ad essere seguite periodicamente per qualcosa di non curabile – conclude il Prof. Carruba – Nonostante la scienza abbia permesso, negli ultimi anni, di allungare la vita di persone molto malate, come quelle colpite da un tumore, rimane il fatto che queste hanno bisogno di cure per tutto il resto della loro vita. Stesso discorso per l’Alzheimer. Ma anche per l’obesità: questa può provocare problemi cardiologici, respiratori, renali, epatici, oste-oarticolari, sessuali, creando una situazione cronica che riduce le aspettative di vita di un paziente di 10 anni in media. E negli ultimi suoi 20 anni di vita, il paziente obeso li trascorre cercando di curare tutte le problematiche correlate”.