Le Olimpiadi dell’Ambiente e della Salute

Daniel Della Seta
Giornalista, autore e conduttore Radio Rai “L’Italia che va…”

Incontro con Michele Mirabella

È sempre arricchente e affascinante parlare con Michele Mirabella, laurea in Lettere, innamorato della letteratura e della bellezza, profondo esteta. Professore di Sociologia della Comunicazione, tra i suoi diplomi e le Lauree honoris causa in Medicina e Farmacia, che fanno bella mostra di sé nel suo studio dell’abitazione romana.

Se ne esce più consapevoli e assetati di conoscenza. Mirabella, sebbene abbia vissuto decine di esperienze, anche come attore di teatro e di cinema, come scrittore, docente, volto televisivo legato a “Elisir“ e a “Tutta Salute” in Rai, rimane un evergreen, capace di stupire e rimanere egli stesso stupito, dinanzi al progresso che coniuga con il pensiero classico, regalandoci perle di saggezza con umorismo e un garbato sorriso di un signore di altri tempi. Attualità e futuro nella sua visione ambientale.

Questa tendenza alla riscoperta dei valori ambientalistici e alla salvezza, cura, tutela, difesa della natura è stata un po’ enfatizzata – sottolinea con un’attenta riflessione – tuttavia ammetto che esista un approccio culturale “globale”. In pratica, non penso che se ne debba occupare solamente il Primo mondo o il Secondo, ma il tema relativo al degrado della natura e dell’ambiente nel Terzo mondo, deve costituire una assoluta priorità, da subito.

Diceva un saggio “Tutti vogliono correre a riscoprire la natura, ma nessuno lo vuole fare a piedi”, è questo il problema: è difficile controllarsi nel ricorrere spasmodicamente alle nuove tecnologie, che hanno un costo decisivo sull’ambiente… la sfida del futuro è proprio questa. 

> Possiamo considerare le problematiche ambientali che si interconnettono nel nostro Pianeta, come i cerchi olimpici?

Forse bisognerebbe aumentare i cerchi olimpici: da 5 li porterei a 10. O forse 7, che è un numero magico, biblico e sabbatico, perché poi 7 sono i colori dell’arcobaleno, quelli veri della natura, dati da Iside, dal soavissimo e dolce misfatto che riguarda la nascita degli Dei…

> Quali sono le emergenze climatiche più eclatanti, per singolo continente?

  • Oceania (anello blu)
  • Africa (anello nero)
  • Americhe (anello rosso)
  • Europa (anello verde)
  • Asia (anello giallo) 

Chiediamoci: questa è una convenzione cromatica, oppure contiene un messaggio simbolico connesso alla gravità delle situazioni? – sottolinea – Perché, a questo punto, l’Africa nera mi lascia pensare sia quella che sta capitombolando nel disastro.

Penso poi all’ultima apocalisse ecologica nel mare dello Sri Lanka, con quella nave carica di tutti i veleni possibili ed immaginabili che navigava senza scorta, senza avere garanzie sufficienti e necessarie a tutelare luoghi e persone. E resta una notizia come tante nel mare dell’informazione… ma quali danni ha comportato e per quanto tempo?

Poi, nel Mar Mediterraneo che ha riflesso le vicende storiche di tutta l’Europa, ne sono successi di disastri ambientali! Quindi, io credo che la globalizzazione comporti un prezzo altissimo per quel che riguarda l’ecologia, le risorse dell’ambiente e la difesa dell’ambiente. Inoltre, un po’ più di lontananza potrebbe giovare. Infatti, se ci consideriamo vicini di casa di un signore che abita in Australia, che ha probabilmente mille diverse condotte etiche, sociali e ambientali e tutto il resto, questo è un danno, perché la diversità è sempre stata una ricchezza. 

Il pregiarsi di un compiacimento retorico sul fatto che l’uguaglianza tra le genti passi anche attraverso il livellare le diversità, non mi convince.

Io sono per le diversità, per la loro difesa, ecco perché non ho particolare entusiasmo per “il miscuglio delle storie”, invocato come un aspetto del “pacifismo”: non è così. Il vero “pacifismo” è garantire a tutti di difendere la propria cultura originaria e metterla a confronto con altre culture altrettanto originarie, per divertirci di più, per essere più felici…

> Forse la cosa più bella è proprio la fusione delle diverse etnie, che è di valore e valida…

Come dicevo, sono per le diversità da difendere e non sono per questo “minestrone” inammissibile, che ci sta proponendo il comune pensiero radical chic…

Credo che sia magnifico relazionarsi con un altro che gioca diversamente a pallone, o che mangia diversamente, o che canta diversamente, o che crede nella vita in maniera diversa.

Per esempio, no all’industrializzazione a tutti i costi, no a passare la metà del proprio tempo libero curvi sul telefonino… non sono valori questi, o, per lo meno, non lo sono per tutti…

Le etnie esistono. Come diceva Levi Strauss, parlare di etnie forse è più elegante, ma benedette siano le diversità, anche di livello puramente esteriore, somatico… io difendo le diversità delle culture, delle tradizioni, magnificamente diverse e tutte bellissime.

> E cosa dire del “pianeta bianco”, a tutti gli effetti un continente in grande sofferenza? Quali emergenze ha?

L’emergenza è il clima, perché è da lì che deriva tutto: si sciolgono i ghiacciai con le conseguenze inarrestabili sulle maree, che raggiungono livelli di vero pericolo e sciagura.

L’impatto su tutti i nostri amati panorami, che sono tanti nel mondo, è terribile, soprattutto dal punto di vista delle agricolture, delle culture, delle razze animali. Tutto al plurale. Sai quante decine di razze si estinguono ogni anno? Pensa a tutto il mondo straordinario degli insetti a cui diamo una caccia feroce, stupida e controproducente. Una cosa veramente pericolosa è proprio il nostro accanimento contro gli insetti, che sono sopravvissuti a ben altre guerre.

> Condividi la battaglia di Greta Thunberg?
Non ne condivido i modi che trovo troppo spettacolari, ma tutta le battaglie dell’ambiente sono benedette, compresa la sua.

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